Poesie da un testo in prosa

Poesie da un testo in prosa

  • Si può scrivere dei versi ritagliandoli da un testo in prosa. In questo caso il testo in prosa  è una pagina del libro Il mondo di Sophia di Jostein Gaarder  elaborato dalla 3B del 2013:
Matteo Peronaci      
L’argomento di questa poesia sono le domande che l’uomo si pone e a cui non sa dare risposta.I versi sono 15 e sono liberi e sciolti.
C’è una parola che spicca in posizione dominante cioè la parola persoan-essere umano che viene ripetuta tante volte. I versi non sono raggruppati in strofe.
Gli accenti ritmici sono variabili e l’andamento è lento-solenne.   
Ai versi 1-2 c’è un paragone tra uomo e macchina che spiega che l’uomo è un essere intelligente e viene paragonato ad un computer. Il messaggio che l’autore vuole darci è che l’uomo è un essere molto complesso, dotato di una mente sviluppata che gli fa porre domande su se stesso che non riesce comunque a spiegarsi

Il cervello degli esseri umani1
era paragonabile a un computer
era l’inizio di maggio2
c’era soltanto una lettera minuscola
“Chi sei tu?”
“Chi sei tu”,         
non lo sapeva3
era una persona completamente diversa
“Tu sei me”, “Io sono te”,
pensava di essere strano4.
Ma era solo la nascita,
a determinare l’aspetto di una persona?5
Non era strano che
non sapesse neanche chi fosse?
che cos’era un essere umano?

1. Sono andato a capo perchè voglio che ci sia un momento di interruzione quando finisce “Umani”
2. Voglio rafforzare l’inizio della vicenda andando a capo
3. Sono andato a capo perchè lil protagonista riflette sulla lettera
4. sono andato a capo per far soffermare il lettore sull’idea che il pensiero genera confusione e dubbi
5. qui iniziano  le domande, e le lascio alla fine perchè restano senza risposta


Valentina Macioce
L’argomento della poesia è l’esistenza dell’uomo e tutte le complesse domande che egli si pone quotidianamente per capire il senso della sua vita.
I 18 versi sono liberi e sciolti. Nella poesia non ci sono parole che spiccano in posizione dominante e gli accenti non essendo fissi, creano un ritmo lento e vario.
Nei primi due versi è presente una similitudine , l’uomo infatti grazie alla sua spiccata intelligenza e abilità è simile a un computer.
Il tema della poesia è l’esistenza dell’uomo e la sua complessa vita; il messaggio che il poeta vuole trasmettere è la difficoltà da parte dell’uomo, per quanto egli possa indagare e per quanto possa essere intelligente, di rispondere agli  interrogativi riguardo la sua vita.

Il cervello degli esseri umani#
era paragonabile a un computer.
Un uomo doveva essere qualcosa#
di più di una semplice macchina#.
Ma chi era?
Non era ancora riuscito a scoprirlo.
Ma era solo la nascita#
a determinare l’aspetto di una persona?
Non era strano#
che non sapesse chi fosse?
Non era assurdo
che non potesse decidere il proprio aspetto?#
Forse poteva scegliersi gli amici,
ma non aveva scelto se stesso.#
Chi sei tu?
Tu sei me.
Io sono te.
Che cos’era un essere umano?

Cristina Calabrese
Il tema della poesia fa riferimento all’esistenza dell’uomo e mette particolarmente in risalto l’eterno interrogativo che da sempre lo tormenta cioè la sua origine e il perchè della sua presenza nel mondo, un mondo che considera la sua stessa casa. Tutte domande alle quali egli stesso non sa dare una risposta esauriente e che lo fanno sentire un essere infimo, superiore soltanto a quelle “macchine” che lui stesso ha creato. I versi della poesia sono 15, non seguendo un preciso ordine,vengono definiti versi sciolti e liberi. All’interno della poesia non sono presenti accenti ritmici fissi e proprio per questo motivo il ritmo risulta lento e, svariate volte, spezzato. Il messaggio che l’autore vuole trasmettere è quello di  vivere la vita per trovare le risposte a tutti i suoi interrogativi.

Un uomo#
doveva essere qualcosa di più    
di una semplice macchina.#
La sua casa pareva
trovarsi ai confini del mondo#
Ma chi era?    
Non era ancora riuscito
a scoprirlo del tutto.
Chi sei tu?
Tu  sei me.
Io sono te.
Non aveva neanche scelto
di essere
un essere umano.#
Che cos’era un essere umano?

Lia Stega
La poesia ha come argomento principale le domande che le persone si pongono a partire dall’ età adolescenziale. La misura di ogni verso è libera, il numero dei versi è 14.La parola che spicca nella poesia è “l’uomo” e ogni domanda si riferisce a lui e alle sue capacità. Le stofe e le rime non sono presenti nella poesia. Gli accenti sono variabili, il ritmo è lento.  

Un uomo#
doveva essere qualcosa di più
di una semplice macchina.
C’era soltanto una lettera minuscola.

Nessun mittente. Mancava anche il francobollo.
Né firma, né saluti.
Chi l’aveva infilata nella cassetta?
“chi sei tu?”#
non lo sapeva di preciso.
Chi era?
non era ancora riuscita
a capirlo del tutto.
Non era strano
che lei non lo sapesse?              
Non era assurdo
che non potesse
neppure decidere il proprio aspetto?

Benedetta Cefaloni
Questa poesia tratta un argomento adatto al periodo dell’adolescenza, in cui ci si cominciano a porre delle domande sulla vita, alle quali non è facile rispondere. I versi sono 18 e non sono caratterizzati da una misura precisa, sono infatti versi liberi. Sono presenti anche degli enjambement ai versi 1-10-14.
La parola che spicca nella poesia è “essere umano” per metterlo in risalto, in quanto è il “protagonista” della poesia. L’argomento trattato è racchiuso in un’unica strofa. Gli accenti non sono fissi e creano un ritmo lento. Il tema della poesia è il modo di essere dell’uomo, che ha bisogno di porsi interrogativi sulla vita, ai quali è però difficile trovare risposta. Il messaggio è far capire che, per quanto possiamo sforzarci, è difficile trovare risposte ai molti perché che la vita presenta.

Un uomo doveva essere#
qualcosa di più di una semplice macchina.#
Chili e chili di materia verde
spuntavano dalla terra inanimata;
le betulle cominciavano a coprirsi#
di foglioline verdi,
i narcisi formavano corone di fiori  
ai piedi degli alberi da frutto.
Nella cassetta delle lettere
una lettera minuscola, un pezzetto#
di carta: chi sei tu?
Tu sei me;
io sono te.
Era solo la nascita a determinare #
l’aspetto di una persona?
Poteva scegliersi gli amici,
non aveva scelto di essere un essere umano.
Cos’era un essere umano?

Francesca Papa
La poesia tratta un argomento molto complesso e molto articolato. è caratterizzata da una serie di domande sul vero significato della vita. Poichè si tratta di quesiti molto impegnativi non vi è la possibilità  di risposta.
La poesia è strutturata in quattordici versi liberi.
Inoltre possiamo individuare cinque strofe nelle quali non sono presenti rime,ognuno di esse possiede un significato ben preciso e che tratta no di argomenti diversi ma che fanno sempre riferimento sul significato all’esistenza dell’ uomo. Gli accenti sono piuttosto variabili nella poesia, non seguono uno schema fisso. Questa poesia vuole far notare ai lettori la complessità della vita umana.

Se si fosse chiamato con un altro nome?

In quel caso
sarebbe stata un’ altra persona?

Non era strano
che non sapesse
neanche chi fosse?
Non aveva neanche scelto
di essere un essere umano...
Ma cos’ era un essere umano?
 Il cervello degli esseri umani
era paragonabile a un computer assai sofisticato.
Ma doveva essere qualcosa di più.
Lucia Scerrato
La poesia tratta delle tante domande che l’uomo si pone durante la sua vita  alle quali  non sa rispondere. Nella poesia non sono presenti né rime né strofe. I versi sono 14 e liberi.
  Nella poesia é presente l’enjambement nei versi 12-13 Nella poesia non ci sono parole che spiccano in un posizione dominante. Il messaggio della poesia che l’autore vuole trasmetterci è che anche se l’uomo é riuscito a fare nuove scoperte, non é ancora riuscito  a rispondere alle domande complesse che si pone durante la sua esistenza

Un uomo  doveva essere qualcosa di più
di una semplice macchina
ma era solo la nascita a determinare
l’aspetto di una persona?
Forse poteva scegliersi gli amici,
ma non aveva scelto se stesso
non aveva neanche scelto di essere un essere
umano
Che cos’era un essere umano?
Ma chi era?
non era ancora riuscita a scoprirlo del tutto
Non era strano che lei
non sapesse neanche chi fosse?
Non era assurdo che non potesse
neppure decidere il proprio aspetto?

Daniele De Santis

La poesia parla dell’uomo e della difficoltà di alcune domande a cui non sa rispondere. I versi della poesia sono 12 e liberi. Troviamo degli enjambement ai versi 8-9 e 11-12 che contribuiscono a dare il ritmo della poesia. Nella poesia non sono presenti nè strofe nè rime. Nella poesia non troviamo parole che spiccano in posizione dominante. Gli accenti sono variabili e iI ritmo è lento e solenne. Non troviamo figure retoriche.

Il tema della poesia è l’uomo e il messaggio che l’autore ci vuole far percepire è che esistono  alcune domande, che in realtà sembrano facili, a cui l’uomo non riesce a dare delle risposte.

Chi sei tu?
non lo sapeva di preciso
non sapeva neanche chi fosse
Cos’é un essere umano?
La nascita,
è solo quella
a determinare l’aspetto?
è strano che non poteva
neanche deciderlo?
Che non sapesse chi era.

Flavia D’Arpino
La poesia tratta l’esistenza dell’uomo e gli interrogativi che si pone durante la sua esistenza sulla terra per cercare di capire il senso della vita.
I versi presenti sono 14 e liberi quindi senza uno schema fisso. Ci sono 4 enjambement nei versi 1-2-3,nei quali la parola ‘Un uomo’ è posta senza nessun’aggiunta per simboleggiare che esso è il soggetto della frase.
Nella poesia c’è una parola che spicca in posizione dominante nel primo verso: ”Un uomo”, essa è stata posta lì per evidenziare il soggetto non solo della frase ma dell’intera poesia. Gli accenti ritmici sono variabili e permettono un ritmo di lettura lento e solenne. Il tema della poesia è la vita e le sue incertezze che l’uomo affronta ogni giorno con la consapevolezza di non conoscere il motivo della sua esistenza.

Un uomo

doveva essere qualcosa
di più di una semplice macchina.
Ma chi era?
Non era ancora riuscito
a scoprirlo del tutto.
Chi sei tu?
Tu sei me.
Io sono te.
Non era strano
che lui non sapesse chi fosse?
Non era assurdo
che non potesse decidere il proprio aspetto?
Che cos’ era

un uomo?

Luca Corsetti
L’argomento di questa poesia è l’esistenza dell’uomo.
I versi sono 13 e sono liberi e sciolti.
C’è una parola che spicca in posizione dominante cioè la parola uomo che viene ripetuta tante volte e in un caso viene lasciata quasi sola in un verso per sottolineare la sua importanaza.
I versi non sono raggruppati in strofe.
Gli accenti ritmici sono variabili e l’andamento è lento-solenne.   
Ai versi 5-6-7 c’è un paragone tra uomo e macchina che spiega che l’uomo è un essere intelligente superiore a una macchina per le sue qualità. C’è un’anafora con la parola uomo che viene spesso ripetuta.
Il messaggio che l’autore vuole darci è che l’uomo è un essere molto complesso, dotato di una mente sviluppata che gli fa porre domande su se stesso.

Chi sei tu?
L’uomo
non lo sapeva di preciso.
Che cos’è un essere umano?
L’uomo
non aveva neanche scelto di esserlo.
Un uomo
doveva essere
qualcosa di più
di una macchina.
Era la nascita
a determinare l’aspetto di
un uomo?
Era strano che l’uomo
non sapesse chi era
e non potesse neppure scegliere
il suo aspetto fisico.


Matteo Pica
In alcuni giardini
i narcisi
formano corone di fiori
ai piedi degli alberi da frutta
Perchè chili e chili
di materia verde spuntano
dalla terra inanimata?
E se si fosse chiamata
con un’altro nome?
in quel caso
sarebbe stata un’altra cosa?


Chiara Perinelli
L’uomo
doveva essere qualcosa di più
di una semplice macchina.
Ma cos’era in realtà?
Se uno
avesse un altro nome
avrebbe lo stesso aspetto?
Sarebbe diverso?

Perchè ognuno  ha
questo aspetto?

Leonardo Santoro
La poesia  si parla della stagione primaverile.Ci sono 8 versi liberi e sciolti. Sono presenti 2 ejambement nei versi 2-3 e 7-8. Nella poesia è presente una parola che spicca in posizione dominante cioe’ “Maggio” che mette in risalto la stagione primaverile. Gli accenti rendono la poesia più “scorrevole”. La poesia non presenta rime.

Maggio.
Chili e chili di materia
verde spuntavano dalla terra inanimata.
Le betulle cominciavano a coprirsi
di foglioline verdi.
Quando l'aria diventava più calda
si scioglievano le ultime
tracce di neve.  


Stefano Santomartino
Era l’inizio di maggio.
Le betulle cominciavano
a rivestirsi di foglioline verdi.
Non era strano che tutto cominciasse
a sbocciare e a crescere
proprio in quel periodo dell’anno?
L’aria
quando cominciava a riscaldarsi
cancellava le ultime
tracce di neve.


Eleonora Di Credico
Era una bella mattina di maggio,
mi affacciai alla  finestra
e vidi in alcuni giardini
chili e chili di materia verde,
erano narcisi!
2Formavano corone di fiori
intorno alle betulle
che lentamente iniziarono a coprirsi
di foglioline verdi
e mi domandai :
1Perché tanti bei fiori spuntano solo
quando le ultime traccie di neve spariscono?
1 : Ho messo una domanda senza risposta alla fine perché molto spesso Sofia si fa delle domande di cui neanche lei sa le risposte. 2 : Il tempo è al passato perché tutta la narrazione viene raccontata al passato.


Alessio Martini
L’uomo doveva essere qualcosa di più di una semplice
macchina
e se si fosse chiamato
con un altro nome?
in quel caso
sarebbe stata un altra persona

Mario Spaziani
il cervello
degli esseri umani
era paragonabile ad
un computer assai sofisticato
Un uomo,
doveva essere
qualcosa di più
di una semplice macchina.
In alcuni giardini,
i narcisi ,
formavano corone di fiori
ai piedi degli alberi da frutto.
Le betulle,
cominciavano a coprirsi
di foglioline verdi.
Non era strano
che tutto cominciasse
a sbocciare e
a coprirsi di foglioline verdi?
Non era strano
che tutto cominciasse
a sbocciare e a crescere
proprio in quel momento dell’anno?
Chili e chili di materia verde
spuntavano dalla terra inanimata
solo quando l’aria
diventa più calda
e si scioglievano
le ultime tracce di neve.

Francesco Tolassi
Il cervello degli umani
è paragonabile a un computer assai sofisticato.
Ma un uomo doveva essere
piu di una semplice macchina.
Nient’altro.
Non aveva neanche scelto
di essere un essere umano.
Ma, che cos’era un essere umano?

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